Fino agli inizi del Novecento la pesca dei frutti di mari era eseguita dai rastrellari che dai loro gozzi scandagliavano la sabbia con lunghe pertiche, alla cui estremità era fissato un rastrello, portando in superficie i frutti di mare. La vendita era effettuata su bancarelle allineate lungo il litorale di S. Lucia, adorne di vele colorate ed illuminate da lampade ad acetilene.
All’epoca del Gran Tour era di rito per gli ospiti stranieri la passeggiata a S. Lucia per ammirare i banchi degli ostricari e mangiare i frutti di mare, soprattutto nelle serate di luna crescente; ancora oggi, infatti, la credenza popolare ritiene che in quel periodo siano più grossi e saporiti.